Nella sede principale della Acme Inc.
si radunavano quella mattina tutti gli operatori, pronti come al
solito per cominciare la giornata di lavoro.. al primo piano la
sezione outbound, dove gestivano il telemarketing, da dove partivano
le chiamate per gli utenti ed al secondo piano c'era l'assistenza
clienti, il numero verde al quale i clienti potevano chiamare per
effettuare ordini o lamentare disservizi. La Acme produceva da tempo
immemorabile qualunque genere di bene utile al fanta mondo, dalle
bacchette magiche ai vari marchingegni che il caro Wil Coyote, uno
dei clienti più antichi ed affezionati, chiedeva di costruire per
catturare il rapidissimo Beepbeep.
Quella mattina si prospettava uguale a
tutte le altre, per gli operatori...
«Benvenuto in Acme, sono Elena, come
posso aiutarla?» era il saluto standard per ogni chiamata
all'assistenza clienti.
«Elena...» disse la voce cavernosa.
«Non sono arrivati i miei canini di ricambio... in compenso ho
ricevuto una confezione di tabacco da pipa dallo Sri Lanka di cui
sinceramente non so cosa farne.»
«Buongiorno Conte Dracula!» esclamò Elena, leggendo i dati del cliente nel pop up che era seguito allo squillo, sullo schermo del suo pc. «Mi faccia controllare.. mi fornisce gentilmente il codice della fornitura?»
«Buongiorno Conte Dracula!» esclamò Elena, leggendo i dati del cliente nel pop up che era seguito allo squillo, sullo schermo del suo pc. «Mi faccia controllare.. mi fornisce gentilmente il codice della fornitura?»
La voce cavernosa sospirò di
impazienza, recitando una sequela di cifre.
«Ma certo, Conte... ecco qua la
spedizione, partita esattamente dieci giorni orsono. Controlliamo di
nuovo l'indirizzo, mi risulta sia stata spedita a Baker Street 221/b,
è corretto?»
«Signorina, ma stiamo scherzando? Io sto nei Carpazi! Transilvania, Castel Dracula! Lo sanno anche i sassi!» disse il Conte alzando i toni della voce, che si rivelò più vicina ad un acuto tenorile che al bisbiglio cavernoso che di solito usava per incantare le ragazze.
«Signorina, ma stiamo scherzando? Io sto nei Carpazi! Transilvania, Castel Dracula! Lo sanno anche i sassi!» disse il Conte alzando i toni della voce, che si rivelò più vicina ad un acuto tenorile che al bisbiglio cavernoso che di solito usava per incantare le ragazze.
La centralinista sobbalzò, mentre
controllava di nuovo la spedizione.
«Ha ragione Conte... il tabacco era
per il Signor Holmes, che ha ovviamente ricevuto la sua dent.. i suoi
canini! Ci perdoni, provvedo subito a rimandarle il corriere per il
ritiro e nel giro di tre giorni le facciamo avere quello che ci ha
chiesto, con la posta celere a nostre spese!»
«Sarà meglio... sono stufo di dover
sgozzare le vittime invece di morderle! Non è la stessa cosa, sa?»
«Lo immagino, Conte...» rispose la
ragazza, mentre dietro di lei un altro collega prendeva un'al'tra
chiamata.
«Benvenuto in Acme sono Giorgio, come
posso aiutarla?» fece intanto eco il collega alle sue spalle.
«Giorgio sono Lucius Fox... dovrei
fare un'ordinazione massiccia di stivali imbottiti. La scorsa
settimana ha nevicato in abbondanza su Gotham City ed il capo ha
scoperto di aver freddo ai piedi.»
«Lo immagino, certo... ho visto che
sono scesi oltre ottanta centimetri di neve, nel giro di una notte!»
disse il giovane centralinista, mentre cercava il numero di scarpe
nell'anagrafica di Bruce Wayne. «Quanti ve ne mando? Sempre allo
stesso indirizzo?»
«Dodici paia.. sempre alla Wayne Manor, certo. E mi mandi anche quattro scatole di callifugo, pare che gli altri stivali da mezza stagione fossero stretti...»
«Dodici paia.. sempre alla Wayne Manor, certo. E mi mandi anche quattro scatole di callifugo, pare che gli altri stivali da mezza stagione fossero stretti...»
Al piano di sotto invece Renza stava
facendo squillare un telefono piazzato in una cabina d'astronave,
dove una mano proveniente da un letto sfatto ed attaccata ad un
gigante peloso che stava a mala pena risvegliandosi, lo prese dal
comodino per portarselo alla guancia.
«Buongiorno!» Esclamò l'operatrice
al telefono non appena Chewbacca grugnì infastidito nella cornetta.
«Cercavo il signor Han Solo, se era possibile... volevamo sapere se
poteva essere interessato ad una nuova fornitura di spade
laser...»
Il gigantesco meccanico mugolò un paio di insulti in una lingua che per fortuna Renza non comprese, prima di riagganciare e rimettersi a dormire. Purtroppo il comunicatore tornò a squillare dopo mezz'ora e lo rifece altre due volte, con la medesima distanza di tempo, prima che il wookie si decidesse infine a staccare il comunicatore dalla parete.
Il gigantesco meccanico mugolò un paio di insulti in una lingua che per fortuna Renza non comprese, prima di riagganciare e rimettersi a dormire. Purtroppo il comunicatore tornò a squillare dopo mezz'ora e lo rifece altre due volte, con la medesima distanza di tempo, prima che il wookie si decidesse infine a staccare il comunicatore dalla parete.
Altrove, un telefono stava squillando
in casa Dog.
«Buongiorno sono Patrizia della Acme!
Cercavo il Signor Marx, per favore! Ah, buongiorno, signor Marx... la
contattavo oggi per chiederle se aveva ricevuto il set della bambola
gonfiabile vestita da infermierina che ci ha ordinato il mese scorso.
Ah, perfetto! Se lo ha gradito, abbiamo in serbo per lei un'offerta
speciale.. un set americano di collari e manette di velluto e di
peluches che sono sicura saranno di suo gradimento.. Ah, capisco...
certo, era per il signor Dog la bambola? Certo, come no.. va bene, se
fosse interessato, potrà comunque ricontattarci al numero verde del
servizio clienti!»
Le chiamate si susseguivano
rapidamente... ogni cliente aveva un'offerta prefissata, stabilita
dal settore marketing studiando gli acquisti ricorrenti, e nel suo
ufficio Crudelia Demon stava guardando i grafici di vendita. Fumava
insoddisfatta, camminando avanti e indietro e pensando. I prezzi
delle forniture fantasy stavano aumentando a dismisura e con la
prossima uscita nei cinema dello Hobbit, le richieste sarebbero
schizzate alle stelle, ma facevano fatica a sostenere i costi di
produzione. Non restava altro da fare: anche se il lavoro andava a
gonfie vele, dovevano licenziare tutto il personale del call center,
togliersi dalle scatole i lavoratori a lunga scadenza e gli
apprendisti e riprendere di nuovo interinali, approfittando delle
sovvenzioni statali per pagare meno trattenute e potersi permettere
le nuove forniture. Sorrise malevola, mentre faceva la telefonata
all'ufficio personale per comunicare la notizia alla direttrice, la
Regina Cattiva. Risero entrambe, mentre calcolavano i nuovi fatturati
grazie a quell'operazione.
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