venerdì 10 febbraio 2012

Il Fanta Call Center.


Nella sede principale della Acme Inc. si radunavano quella mattina tutti gli operatori, pronti come al solito per cominciare la giornata di lavoro.. al primo piano la sezione outbound, dove gestivano il telemarketing, da dove partivano le chiamate per gli utenti ed al secondo piano c'era l'assistenza clienti, il numero verde al quale i clienti potevano chiamare per effettuare ordini o lamentare disservizi. La Acme produceva da tempo immemorabile qualunque genere di bene utile al fanta mondo, dalle bacchette magiche ai vari marchingegni che il caro Wil Coyote, uno dei clienti più antichi ed affezionati, chiedeva di costruire per catturare il rapidissimo Beepbeep.
Quella mattina si prospettava uguale a tutte le altre, per gli operatori...

«Benvenuto in Acme, sono Elena, come posso aiutarla?» era il saluto standard per ogni chiamata all'assistenza clienti.

«Elena...» disse la voce cavernosa. «Non sono arrivati i miei canini di ricambio... in compenso ho ricevuto una confezione di tabacco da pipa dallo Sri Lanka di cui sinceramente non so cosa farne.»

«Buongiorno Conte Dracula!» esclamò Elena, leggendo i dati del cliente nel pop up che era seguito allo squillo, sullo schermo del suo pc. «Mi faccia controllare.. mi fornisce gentilmente il codice della fornitura?»

La voce cavernosa sospirò di impazienza, recitando una sequela di cifre.

«Ma certo, Conte... ecco qua la spedizione, partita esattamente dieci giorni orsono. Controlliamo di nuovo l'indirizzo, mi risulta sia stata spedita a Baker Street 221/b, è corretto?»

«Signorina, ma stiamo scherzando? Io sto nei Carpazi! Transilvania, Castel Dracula! Lo sanno anche i sassi!» disse il Conte alzando i toni della voce, che si rivelò più vicina ad un acuto tenorile che al bisbiglio cavernoso che di solito usava per incantare le ragazze.

La centralinista sobbalzò, mentre controllava di nuovo la spedizione.

«Ha ragione Conte... il tabacco era per il Signor Holmes, che ha ovviamente ricevuto la sua dent.. i suoi canini! Ci perdoni, provvedo subito a rimandarle il corriere per il ritiro e nel giro di tre giorni le facciamo avere quello che ci ha chiesto, con la posta celere a nostre spese!»

«Sarà meglio... sono stufo di dover sgozzare le vittime invece di morderle! Non è la stessa cosa, sa?»

«Lo immagino, Conte...» rispose la ragazza, mentre dietro di lei un altro collega prendeva un'al'tra chiamata.

«Benvenuto in Acme sono Giorgio, come posso aiutarla?» fece intanto eco il collega alle sue spalle.

«Giorgio sono Lucius Fox... dovrei fare un'ordinazione massiccia di stivali imbottiti. La scorsa settimana ha nevicato in abbondanza su Gotham City ed il capo ha scoperto di aver freddo ai piedi.»

«Lo immagino, certo... ho visto che sono scesi oltre ottanta centimetri di neve, nel giro di una notte!» disse il giovane centralinista, mentre cercava il numero di scarpe nell'anagrafica di Bruce Wayne. «Quanti ve ne mando? Sempre allo stesso indirizzo?»

«Dodici paia.. sempre alla Wayne Manor, certo. E mi mandi anche quattro scatole di callifugo, pare che gli altri stivali da mezza stagione fossero stretti...»

Al piano di sotto invece Renza stava facendo squillare un telefono piazzato in una cabina d'astronave, dove una mano proveniente da un letto sfatto ed attaccata ad un gigante peloso che stava a mala pena risvegliandosi, lo prese dal comodino per portarselo alla guancia.

«Buongiorno!» Esclamò l'operatrice al telefono non appena Chewbacca grugnì infastidito nella cornetta. «Cercavo il signor Han Solo, se era possibile... volevamo sapere se poteva essere interessato ad una nuova fornitura di spade laser...»

Il gigantesco meccanico mugolò un paio di insulti in una lingua che per fortuna Renza non comprese, prima di riagganciare e rimettersi a dormire. Purtroppo il comunicatore tornò a squillare dopo mezz'ora e lo rifece altre due volte, con la medesima distanza di tempo, prima che il wookie si decidesse infine a staccare il comunicatore dalla parete.

Altrove, un telefono stava squillando in casa Dog.

«Buongiorno sono Patrizia della Acme! Cercavo il Signor Marx, per favore! Ah, buongiorno, signor Marx... la contattavo oggi per chiederle se aveva ricevuto il set della bambola gonfiabile vestita da infermierina che ci ha ordinato il mese scorso. Ah, perfetto! Se lo ha gradito, abbiamo in serbo per lei un'offerta speciale.. un set americano di collari e manette di velluto e di peluches che sono sicura saranno di suo gradimento.. Ah, capisco... certo, era per il signor Dog la bambola? Certo, come no.. va bene, se fosse interessato, potrà comunque ricontattarci al numero verde del servizio clienti!»

Le chiamate si susseguivano rapidamente... ogni cliente aveva un'offerta prefissata, stabilita dal settore marketing studiando gli acquisti ricorrenti, e nel suo ufficio Crudelia Demon stava guardando i grafici di vendita. Fumava insoddisfatta, camminando avanti e indietro e pensando. I prezzi delle forniture fantasy stavano aumentando a dismisura e con la prossima uscita nei cinema dello Hobbit, le richieste sarebbero schizzate alle stelle, ma facevano fatica a sostenere i costi di produzione. Non restava altro da fare: anche se il lavoro andava a gonfie vele, dovevano licenziare tutto il personale del call center, togliersi dalle scatole i lavoratori a lunga scadenza e gli apprendisti e riprendere di nuovo interinali, approfittando delle sovvenzioni statali per pagare meno trattenute e potersi permettere le nuove forniture. Sorrise malevola, mentre faceva la telefonata all'ufficio personale per comunicare la notizia alla direttrice, la Regina Cattiva. Risero entrambe, mentre calcolavano i nuovi fatturati grazie a quell'operazione.  

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